E chissenefrega…
di  Attilio Scotti

Bellissimo, apparso sul quotidiano la Stampa di questi giorni, il pezzo a firma di Massino Gramellini, nella sua rubrica “Buongiorno”. E’ un inno a quelle notizie, notiziole, comunicati  di agenzia e comunicazioni varie che ci raccontano delle futilità, degli insulti strillati, degli scandali pilotati, dei processi del lunedì, delle dichiarazioni del martedi, delle smentite del mercoledi, dei pettegolezzi patinati e via dicendo e che distolgono la nostra attenzione mentre il mondo va a rotoli.

E allora chissenefegra di tante futilità che si raccontano nell’enogastronomia, tavole rotante o quadrate:   parole, parole, parole, solo parole. Un fiume di parole, pettegolezzi, stupidate. E chissenefrega frega che Rosanna  Lambertucci a Domenica In affronterà il problema della salute in cucina attraverso l’ottica di una un grande comunicatore ed uno psicologo, che lo chef super stellato Alajmo farà un Forum sulla ristorazione, che in questo Forum  l’UIR, la FIPE e i Piatti del Buon Ricordo non ci stanno, che il Brunello di Moltalcino adesso ha sulle bottiglie un microchip per sapere se è originale (?) che Gualtiero Marchesi, le sue nipotine e l’associazione onlus “piccole impronte” faranno un concerto a Terra Madre a Torino, che se non sei presente alla frangitura dell’olio o ad una vendemmia notturna sei un essere asociale, che broccoli e cozze sono l’ideale per curare la gelosia e la gotta, che la torta pasqualina è il dolce preferito da Briatore e della sua fresca sposa, che è nata la nuova guida Arkevino sui vini e sapori (la millesima?) che l’acqua San Pellegrino sposa il mare e i piatti di pesce e che al Grande Fratello arriva un grande chef a risollevare la trasmissione. Bombardati da queste ed altre mille comunicazioni e futilità ci distolgono dai veri problemi dell’enogastronomia italiana  Che sono tanti. E al ristorante mangiamo sempre più cibi rivisitati (o taroccati)  o la cosiddetta “cucina di fusione”: cancellando, giorno per giorno i magnifici sapori della cucina regionale italiana, Mentre anche il mitico Asti Spumante viene taroccato con “profumi sintetici”. E nessuno ne parla.