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La MenSolA dei libri

I musei del gusto in Emilia-Romagna. Bologna, Regione Emilia-Romagna; Compositori Industrie Grafiche, 2008.

I musei del gusto in  Emilia-Romagna In Emilia-Romagna vi sono fattori fisici, organizzativi ed economici legati alla tavola che hanno creato i presupposti per far nascere un nuovo tipo di museo legato al cibo. Questo libro è un viaggio alla scoperta di 19 musei, espressione di un’innovativa forma di turismo che vuole conservare e scoprire la cultura di un territorio attraverso i suoi prodotti enogastronomici. Infatti, partendo dal cibo, si possono apprezzare le tradizioni, la storia e la cultura di un territorio.
I musei sono prima di tutto un racconto tramandato che spesso prende corpo dalla voce della gente del luogo, un saper fare frutto di millenaria esperienza contadina. Spesso niente è scritto, ma è attraverso le emozioni di personaggi veri, le loro facce, le loro mani e il loro orgoglio di appartenenza che il visitatore può apprezzare e scoprire un mondo, non troppo lontano, ma che rischia di scomparire.
I musei qui illustrati sono nati per lo più da volontà locali, da amministrazioni pubbliche e private, che
hanno creduto in questa nuova opportunità e hanno investito in una nuova forma di turismo orientato all’enogastronomia e in grado di sposarsi perfettamente con le altre iniziative, quali le innumerevoli sagre e feste che si celebrano tutto l’anno.
Questi musei sono un connubio perfetto con le realtà già presenti nel territorio che si occupano di valorizzare i nostri prodotti e la nostra cultura rurale, come ad esempio le fattorie didattiche e le strade dei vini e dei sapori. Non a caso molti musei fanno parte degli itinerari proposti dalle Strade e sono loro stessi punti di informazione turistica.
Il carattere innovativo, che si è voluto dare anche alla grafica di questa pubblicazione, sottolinea come i musei del gusto vogliono, prima di tutto, essere realtà moderne, fruibili e dinamiche, dove il visitatore è libero di interpretare il senso rotondo della vita tipico dell’Emilia-Romagna: sapori, profumi, piacere della tavola.
Caratteristiche che queste genti sono state in grado di conservare anche nei periodi più difficili della storia contemporanea, quando le giornate erano scandite dalle fatiche dei lavori nei campi, nelle saline o nei boschi dell’Appennino.
I prodotti raccontati nei musei fanno parte della mappa dei tesori enogastronomici dell’Emilia-Romagna, un patrimonio regionale di prodotti a qualità certificata, come le 26 DOP e IGP e gli oltre 200 prodotti censiti come “tradizionali”, eccellenze inestimabili che fanno della nostra regione la Terra del buon vivere.
(Dall’Introduzione – Emilia-Romagna: il gusto è in mostra - di Tiberio Rabboni, Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna)


Scarica il pdf: I Musei del gusto in Emilia-Romagna


Marcello Fois. In Sardegna non c'è il mare. Roma-Bari, Laterza, 2008.  -  € 9,00

In Sardegna non c'è il mare "La Barbagia d'inverno dunque. Per un barbaricino l'inverno è quasi una condizione naturale. Certo per chi è abituato a pensare alla Sardegna smeraldizzata, alla Sardegna come regione monostagionale, può sembrare una stranezza pensare alla montagna, al clima alpino, al freddo secco, alla neve... Eppure basta voltarsi dal mare alla terra e si possono vedere le montagne che si gettano nell'acqua. Dentro a quelle montagne abita la sostanza di un territorio molto folklorizzato, ma ancora sconosciuto nella sostanza. Il territorio barbaricino rifiuta, direi quasi geneticamente, il concetto di "divertimentificio", la costa barbaricina rifiuta la condizione di "Caraibi del Mediterraneo", che tanto piace ai tour operators improvvisati e ai turisti da gossip. Chi navigasse da Posada ad Arbatax lo capirebbe al volo. Chi cioè passasse per mare dalla costa gallurese, quella dove è sempre estate, a quella barbaricina dove le stagioni si alternano, vedrebbe a occhio nudo la differenza. È proprio l'inverno che da’ alla Barbagia quella profondità di territorio vivo, che differenzia il viaggiatore dal vacanziere. Perché come l'estate sostanzia il mare, l'inverno sostanzia i monti... a Nuoro, in Barbagia, d'inverno. Se veniste da queste parti, dunque, dove sono nato io, dovreste affrontare il tratto più straordinario dell'intera strada statale 131, dal mare fino all'interno, salendo appena sareste gratificati nella vista e nell'olfatto. Da Olbia a Nuoro tutto profuma.


Massimo Donà. L' anima del vino-Ahmbè. Con CD Audio. Milano, Bompiani, 2008.  -  € 16,00  

L' anima del vino-Ahmbè Con "L'anima del vino" Massimo Donà ci propone nuove frizzanti divagazioni sul segreto della vite; perché il vino è alimento inesauribile della riflessione filosofica, che vi vede riflesse buona parte delle proprie magnifiche ossessioni. L'autore vuole invitarci a bere con cognizione di causa, possibilmente guidati da quel senso di responsabilità che dovrebbe in verità ispirare ogni atto della nostra esistenza mortale. E poi, finalmente, le due anime di Dona riescono a fondersi in un'unica proposta editoriale: perché questo volume propone in allegato il nuovo CD musicale che il filosofo-jazzista ha voluto dedicare alla bevanda legata a Dionisio. Il CD si intitola "Ahmbè" e contiene due composizioni esplicitamente ispirate al nettare di-vino.


M. Ciaschini; C. Socci. Economia del vino. Tradizione e comunicazione. Milano, Franco Angeli,  2008.  -  € 15,00

Economia  del vino Questo volume raccoglie una serie di contributi incentrati sull'economia del vino, inteso, quest'ultimo, quale prodotto tradizionale che tuttavia, rivolgendosi al mercato globale, vi si qualifica come elemento strategico per il paese e presuppone indispensabili politiche di comunicazione.
Oggi il vino, ma occorre dire il prodotto vino di qualità, assume delle caratteristiche che appartengono a quei prodotti attraverso i quali i vari paesi sperano di competere sul mercato globale. Il prodotto vino di qualità deve inglobare valenze sempre più immateriali connesse non soltanto alla qualità intrinseca, ma anche a quella evocata dalle metodologie produttive e dal contesto dal quale trae origine. Proprio dalla concentrazione di una grande tradizione storica su piccoli territori geografici da parte di un gruppo umano relativamente limitato deriva la decisa stabilità nei caratteri. In molti casi, l'identità locale è preponderante rispetto all'immagine aziendale. Nei tempi più recenti la lavorazione del vino è diventata, in maniera apparentemente paradossale, ancor più tradizionale del passato, ma, nel contempo, ha subito un mutamento radicale che ci consegna una nuova realtà produttiva. Le novità interessano in modo particolare i mercati di sbocco e le nuove tecniche di commercializzazione e comunicazione, le innovazioni di prodotto e di processo legate alla produzione vitivinicola a cui è strettamente connessa l'evoluzione delle interrelazioni industriali e l'incidenza di tale attività sulla intera struttura economica.
La scelta esplicita di questa raccolta è stata quella di collazionare, in lingua italiana, i lavori di ricercatori ed operatori, al fine di mostrare come, attorno a questa tematica, si stiano addensando interessi consapevoli, rispetto ad esperienze straniere di più lunga tradizione. Occasione di confronto e discussione dei lavori è stato il simposio internazionale Enometrics XII che si è tenuto presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Macerata, in collaborazione con Vineyard Data Quantification Society (VDQS).


Valerio Pignatta.  Pane, formaggio e vino. Bis, 2008.  -  € 9,50

Pane,  formaggio e vino Pane Formaggio e Vino insegna come riscoprire e rivalutare una tradizione di autosufficienza alimentare diffusa nelle culture contadine sino a cinquant'anni fa e di facile recupero. Un manuale per ritrovarsi insieme intorno a un'attività ricreativa, divertente, economica e sicuramente salutare e gustosa. Valerio Pignatta redige un piccolo manuale per reinsegnare come fare il pane, il formaggio e il vino in casa con pochi accorgimenti tecnici, poca strumentazione e tanto entusiasmo. Un'attività utile per i grandi, ma anche molto divertente se fatta con i più piccini. Un manuale utile per chi voglia approfondire la propria autoproduzione casalinga, e intraprendere la strada del risparmio e della qualità del cibo utilizzato. In controtendenza con la dominante industrializzazione della produzione del cibo che ha contribuito al decadere della qualità degli alimenti sulle nostre tavole, troviamo utili suggerimenti su come fare il pane in modo sano, diverse ricette per preparare il formaggio e una panoramica sulla produzione del vino casalingo biologico con consigli per il reperimento dell'uva, la pigiatura e le altre fasi della vinificazione.


Maurizio Campiverdi. Bibliografia gastronomica bolognese. Col compendio dei testi più importanti di ogni epoca e di ogni paese. Bologna, Edizioni Bora- Accademia della Cucina-Delegazione di Bologna San Luca, 2008.

Bibliografia gastronomica  bolognese La cucina è una delle espressioni più profonde della cultura di un Paese. Frutto della storia e della vita dei suoi abitanti, diversa da luogo a luogo, la cucina racconta chi siamo, riscopre le nostre radici, si evolve con noi, ci rappresenta al di là dei confini. La cultura della cucina è anche una delle forme espressive dell'ambiente che ci circonda, insieme al paesaggio, all'arte, a tutto ciò che scaturisce dall’integrazione tra uomo e natura, tra società e habitat in cui questa agisce e si sviluppa. È cultura attiva, frutto della tradizione e dell'innovazione e, per questo, da salvaguardare e da tramandare. Su queste basi, grazie alla passione di Orio Vergani, giornalista, scrittore, uomo di vasto e multiforme ingegno, circondato da un manipolo di esponenti del più alto livello del giornalismo, dell’imprenditoria e dell’arte, tra i quali Dino Buzzati, Giò Ponti, Gianni Mazzocchi, Giannino Citterio, nacque a Milano nel lontano 1953 l’Accademia Italiana della Cucina, con la missione della difesa delle tradizioni gastronomiche e dei piatti tipici regionali, nel rispetto delle ricette più genuine e nella salvaguardia dell'arte, difficilissima, di manipolarle senza travisarne le caratteristiche. In pochi anni da allora l’Accademia trovò espansione in tutta Italia e anche in molti altri stati. Oggi sono oltre 250 le Delegazioni territoriali nel mondo, di cui 58 all’estero Tra queste, la Delegazione di BOLOGNA SAN LUCA (con il patrocinio del Comune di Bologna e della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna - Camera dell’Economia) ha prodotto questo pregevole volume. 

Per la “costruzione” di questa Bibliografia Gastronomica Bolognese, che non ha la pretesa della completezza, è stato selezionato un numero adeguato di testi, convenientemente commentati. La “bolognesità” è data dall’argomento, dall’autore dell’opera e talvolta anche dalla sede dello stampatore. Nella prima parte le opere sono elencate cronologicamente, seguendo la data della loro prima pubblicazione. Fanno eccezione i manoscritti, per i quali, in virtù della loro importanza storica, viene indicata la data, certa o presumibile, della compilazione, pur citando anche le prime edizioni a mezzo stampa, quasi sempre posteriori di secoli. Nella seconda parte della Bibliografia, invece, vengono segnalati gli autori in ordine alfabetico e le loro opere. In calce, si trova un breve compendio dei più cospicui trattati di gastronomia pubblicati in Italia, in Francia e nel mondo, dall’antichità ad oggi.


Joy Erica Mannucci. La cena pitagorica. Storia del vegetarianismo all'antica Grecia a internet. Roma, Carocci, 2008.  -  € 13,50

La cena pitagorica Oggi i vegetariani volontari sono milioni in Occidente e la loro forza numerica è un fenomeno moderno che si manifesta con mezzi altrettanto moderni, come internet, dando luogo anche a una robusta dimensione produttiva e commerciale. Gli argomenti dei vegetariani, tuttavia, hanno radici antiche e hanno mantenuto una notevole continuità nel corso della storia, evolvendo, insieme alla riflessione e al profondo scontro culturale di lunga durata sul rapporto uomo-animale, nel contesto delle tematiche e dei fenomeni distintivi di ciascuna epoca. Questo libro, non senza sfatare alcuni miti e stereotipi, ricostruisce la storia delle idee e del movimento vegetariani, le motivazioni plurali, i legami col pensiero critico ed eretico di tutti i tempi, dall'orfismo a Leonardo, dalle Rivoluzioni inglese e francese e dai medici illuministi alle femministe abolizioniste dell'Ottocento americano, fino agli sviluppi solo in parte più noti del Novecento.


Luca Ghizzi. Cucina senza stelle. Alto e medio mantovano. Osterie, trattorie e ristoranti della tradizione. Mantova, Sometti, 2008.  -  € 13,00

Cucina senza stelle - Alto e medio mantovano Torna Cucina senza stelle, la cucina della trattorie, dei ristoranti e delle osterie che non compaiono sulle guide patinate; ristoratori che fanno della tradizione e del recupero degli ingredienti autoctoni il perno fondamentale della loro attività. Questa volta la zona presa in esame è il Medio e Alto Mantovano; Luca Ghizzi ci porta in luoghi accoglienti e familiari, dove a farla da padrone sono il "risot menà" ovvero il risotto alla pilota in versione mantecata e morbida, e soprattutto i "capunsèi", piatto povero ma gustoso, bandiera gastronomica delle colline moreniche. Ogni locale è individuato da una cartina della zona, indirizzo, telefono, prezzo indicativo per un pasto medio, ed una ricca descrizione (anche fotografica) che comprende anche un excursus storico (alcuni trattorie sfiorano i due secoli di attività).


Nìvuro di sìccia. Le ricette ispirate alle avventure del più astuto commissario siciliano. A cura di V. Neri. Trenta Editore, 2008.  -  € 14,00

Nìvuro di sìccia Oltre 150 ricette ispirate alla avventure del più noto dei Commissari italiani: Montalbano. Il personaggio di Andrea Camilleri racconta spesso dei suoi pranzi e delle sue cene, dei piatti preparati per lui da Adelina, da Livia, da Mimì Augello o dagli altri amici più cari. Trenta Editore si è lasciata guidare da nomi come Nìvuro di Sìccia, gli spaghetti al nero di seppia, Arancini, Caponatina, Involtini di tonno e Pappanozza per realizzare un ricettario delle migliori specialità siciliane, accompagnate ogni volta dalle celebri frasi del Commissario. Quasi un nuovo romanzo dove i casi del commissario sono ripercorsi attraverso il suo rapporto con il cibo e in particolare con chi realizza i piatti. Non a caso ad ogni “categoria” è stato dedicato un capitolo, perché chi conosce e ama le storie di Montalbano troverà certamente più semplice (e divertente) orientarsi nei sapori non seguendo un classico ordine alfabetico o di portata, ma inoltrandosi “nell’origine” del piatto.


Muriel Barbery. Estasi culinarie.  Roma, E/O, 2008.  -  € 15,00

Estasi culinarie Nel signorile palazzo di rue de Grenelle, già reso celebre dall'"Eleganza del riccio", monsieur Arthens, il più grande critico gastronomico del mondo, il genio della degustazione, è in punto di morte. Il despota cinico e tremendamente egocentrico, che dall'alto del suo potere smisurato decide le sorti degli chef più prestigiosi, nelle ultime ore di vita cerca di recuperare un sapore primordiale e sublime, un sapore provato e che ora gli sfugge, il Sapore per eccellenza, quello che vorrebbe assaggiare di nuovo, prima del trapasso. Ha così inizio un viaggio gustoso e ironico che ripercorre la carriera di Arthens dall'infanzia ai fasti della maturità, attraverso la celebrazione di piatti poveri e prelibatezze haute cuisine. A fare da contrappunto alla voce dell'arrogante critico c'è la nutrita galleria delle sue vittime (i familiari, l'amante, l'allievo, il gatto e anche la portinaia Renée), ciascuna delle quali prende la parola per esprimere il suo punto di vista su un uomo che, tra grandezze pubbliche e miserie private, sembra ispirare solo sentimenti estremi, dall'ammirazione incondizionata al terrore, dall'amore cieco all'odio feroce. Anche in questo romanzo d'esordio Muriel Barbery racconta, assieme ai piaceri e alle tenerezze della vita, l'arroganza e la volgarità del potere (in un ambiente spietato dove - è cronaca di questi anni - un cuoco si uccide perché ha perso una stella Michelin).


Massimo Carlotto; Igort. Dimmi che non vuoi morire. Milano, Mondadori, 2007.  -  € 15,00

Dimmi che non vuoi morire Una storia inedita dell'Alligatore, il personaggio su cui si basa la popolarità di Carlotto presso il grande pubblico, disegnata da uno degli illustratori più famosi e innovativi del panorama europeo, Igort. Marco Buratti - detto l'Alligatore per il suo passato di cantante blues - è un ex detenuto che lavora come investigatore senza licenza. Ha due soci, entrambi con alle spalle una storia di frequentazioni delle patrie galere come lui, che lo aiutano nelle indagini: Beniamino Rossini, contrabbandiere e rapinatore, esponente della vecchia malavita milanese e Max la Memoria, ex appartenente a un gruppo della sinistra rivoluzionaria, esperto di controinformazione e analista dei fenomeni malavitosi. La loro base la Cuccia, il locale di Padova, proprietà dell'Alligatore, dove si ascolta blues e si beve calvados e dove vengono di solito ricevuti i clienti. "Dimmi che non vuoi morire" (che è lo sviluppo naturale dei cinque romanzi pubblicati in precedenza in Italia e in diversi paesi europei) è ambientato tra la Sardegna, Parigi e il Nordest. La vicenda prende le mosse quando il proprietario di un noto ristorante di Cagliari si rivolge all'Alligatore e ai suoi soci e li ingaggia per ritrovare Ioanna, la sua amante, una donna che vive come se fosse l'incarnazione di una nota cantante italiana degli anni Sessanta. I tre si mettono alla sua ricerca ma le cose ben presto si complicano.


Paolo Roversi. Taccuino di una sbronza. Milano, Kowalski, 2008.  -  € 11,00

Taccuino  di una sbronza Non sempre gli addii al celibato finiscono nel modo giusto, specialmente quando scorrono fiumi di alcol. A Carlo Boschi, tranquillo trentenne milanese e impiegato di banca modello, un bicchiere di troppo cambierà decisamente la vita. Le nozze con Sara sono fissate per il 12 marzo 1994. Dieci giorni prima della cerimonia, Romeo, il miglior amico di Boschi, decide di fargli vivere un addio al celibato diverso e memorabile: tre giorni etilici a Dublino. Qui, in seguito a una sbronza colossale, il promesso sposo cade in coma etilico. Quando si risveglia non è più lo stesso: è convinto di essere la reincarnazione del suo scrittore preferito, Charles Bukowski, morto proprio quella notte. Possibile? Da quel momento in avanti, la sua vita cambierà radicalmente e della sua identità precedente non ricorderà più nulla.

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