I percorsi del vino: Valdobbiadene
Chi dice Cartizze e Prosecco dice Bisol
di Franco Mioni
foto di Francesco Galifi e Jola Lipka
I Bisol compaiono già nell’estimo veneziano della Repubblica Veneta dell’anno 1542 come “fiduciari lavoratori” di un possedimento dei Conti Pola, un vasto territorio denominato Chartice (oggi Cartizze) in cui primeggiava la coltivazione della vite.
Una vocazione viticolo-enologica che evidentemente sedimenta nei secoli e che emerge nella seconda metà dell’800, quando Eliseo Bisol dà vita ad un piccolo e florido commercio che, nonostante le guerre e i drammi della Storia, giunge fino a noi (per nostra fortuna) con tutta la qualità dei suoi grandi vini.
Quella di Bisol è la storia e la tradizione di una famiglia che oggi ci consegna l’amore per una terra severa e feconda insieme,ricca di tesori da ricercare con costanza, umana fatica e antica sapienza.
Una storia che si intreccia indissolubilmente con quella del Prosecco, quel vino che una voce autorevole ha definito “un poco di umanità a nostra disposizione…”
Oggi l’Azienda di Desiderio Bisol e dei suoi figli ancora raccoglie e lavora le uve per un Prosecco di altissima qualità in una variegata gamma di produzione che include il nobilissimo Cartizze ed un finissimo Metodo Classico; il tutto nasce da vigneti che hanno un’estensione di oltre 45 ettari, dislocati su 16 poderi, tutti compresi fra i 250 e i 300 m. di altitudine nella zona di Valdobbiadene.
Ogni collina con terreno diverso dà origine a uve con caratteristiche uniche e peculiari.
Nei giorni scorsi sono stati presentati alla stampa i nuovi progetti e le più recenti realizzazioni della famiglia: il progetto "Tesori di Venezia" e quello biologico-biodinamico applicato al Prosecco nei vigneti della “Antica Quercia” nei pressi di Conegliano, altra patria storica di questo vino. Qui si possono trovare tantissimi prodotti dell’alta gastronomia trevigiana e veneta, selezionati e proposti dall’Azienda: dai salumi, ai formaggi alle conserve agli ortaggi, alla pasticceria tipica.
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