Al GreenTime di San Marco La Catola si festeggia con gusto un compleanno d’autore
Cenacoli “minori” di provincia?
Fotocronaca
Il GreenTime in territorio di San Marco La Catola (FG)
20 gennaio 2008. Al mattino. San Marco la Catola. Panorama dal GreenTime. Sullo sfondo il Matese e il Gran Sasso innevati.
Alle 10 si parte. I cuochi si mettono al lavoro. Marcello Milano spadella nell’ombra.
Guido Pensato, il festeggiato, l’Autore, comincia a preparare il suo pancotto del giorno.
Leonardo Di Vito prepara il fuoco nel forno a legna.
Marcello viene interrotto da una telefonata.
I tavoli sono stati apparecchiati.
Sul tavolo di fondo viene adagiata una ragguardevole pagnotta di pane di Castelluccio dei Sauri (si consideri la proporzione pagnotta-tavolo).
Leonardo prepara il tavolo di rappresentanza.
Il tavolo di rappresentanza.
L’attesa del cibo.
Il pranzo è cominciato. I piatti cominciano a svuotarsi.
Il pancotto di oggi.
Guido medita sul suo pancotto di oggi.
Le parole del
Pancotto di oggi
il pancotto anniversario
è anche oggi ricco vario
di amici e radici
foglie e voglie
non è raro né eccezionale
è il normale miscuglio
l’intruglio forse banale
che rende l’incontro
di ogni giorno
- quello della fuga
e quello del ritorno –
la sosta del pane nostro
il rostro a cui sospendere
il silenzio e l’amarezza
che tormentano le dita
alla ricerca della rima giusta
quella remota la prima:
quella con la vita
(Guido Pensato)
Roberto Carreca in versione Blues Brothers “posteggiatore napoletano”.
Lello Esposito in versione monaco cercatore.
Saverio Russo, autore del Brindisi d'apertura.
I
PENSATO O PARLATO?
Gaetano Guido Pensato
meglio: Parlato, parlante
inesauribilmente petulante
a lungo discorrente
di piatti succulenti
di farrate e pancotti
felloni piluso e magliocco
cutechino e annoglia
Guido Gaetano Pensato
chi gli siede accanto malcapitato
tracimante eloquio di arte contemporanea
- ma è arte? –
fiammeggiante e fumigante artista
di inestinguibili ardori poetici e corporali
rutilante futurista
|
II
ALFABETO PENSATIANO
1.
Annoglia
inesauribile voglia
di sontuose imbandigioni
impudente voglia di sesso
ormai possibile non più spesso
2.
Pancotto
piatto metaforico
piatto onirico
mille volte cantato
poche volte
per gli amici preparato
pancotto
metafora di te
Pensato,
afrori, ardori, furori,
selvatico di erbe fragranti,
raffermo di pane
un tempo croccante
un pizzico di diavolo guizzante
aulente di olio fresco
e di sponsali non più replicati
(Saverio Russo)
|
4 generazioni di amici del Bosco di San Cristoforo. Guido, 2 ª
generazione; Monna Lina, 1 ª generazione; Angela, 3 ª generazione; Alice, 4 ª
generazione.
La festa finisce al tramonto.
La festa è finita da un pezzo: guarda che luna (o è una lampadina?)
|