I viaggi del gusto: “Le Figuier de Saint-Esprit” di Antibes
Un sogno per gli occhi e per il palato
di Giancarlo Roversi
Antibes Juan-les-Pins non ha bisogno di presentazioni. E' da sempre una delle stelle di prima grandezza del turismo internazionale, quello di eccellenza. Il ritratto forse più bello, più intrigante, l'ha delineato lo scrittore francese contemporaneo René d'Ismont: "non conosco nessuna città al mondo che mi offra così tanti aspetti vari e contrastanti. Ha l'accento e i colori della Provenza, le follie della Costa Azzurra, la sontuosità dei parchi all'inglese, le spiagge dorate...E' città di marinai e di giardinieri, di appassionati di Mozart e di Ray Charles, di intenditori d'arte e di patiti della discoteca, di appassionati di pietre levigate dal tempo e di bambini stupiti dallo spettacolo dei delfini. Mi piace questa città perché è bello passeggiare nelle stradine fiorite, per lo splendore dei suoi musei, per le fragranze dei suoi mercati, perché il suo cielo è azzurro e le sue notti sono bianche. Mi piace perché ha saputo restare se stessa, offrendo cento universi che si affiancano senza mescolarsi, che si oppongono senza urtarsi: l'unica fra tutte le città della costa che ha conservato così bene la sua anima, diceva Graham Greene".
Ma a tesserne le lodi sono stati tanti altri personaggi di spicco: letterati, artisti e star dello spettacolo come Madame deStäel, Prévert, Picasso, Graham Greene, Scott e Zelda Fitzegerald, Cole Porter, Mary Pickford, Douglas Fairbanks e tanti altri.
Permeato di leggenda è anche lo scenario di Juan-les-Pins, che assieme ad Antibes, forma uno stesso comune e che inizia la sua grande avventura con l'arrivo dei ricchi turisti americani negli anni '20, portatori di una musica nuova destinata a una travolgente diffusione. E' il jazz che ogni anno, nella seconda metà di luglio, risuona ancora con le sue note più esaltanti nel Festival internazionale, che in quattro decenni ha visto sfilare i più grandi interpreti a livello mondiale: da Armstrong a Count Baisie, a Charles Mingus, da Ella Fitzgerald a Duke Ellington, a Dizzy Gillespie a Sara Vaughan. A dare un contributo decisivo alla consacrazione di Antibes come capitale europea del jazz è stato, negli anni '50, il clarinettista americano Sidney Bechet che proprio qui, nell'atmosfera esuberante che gli ricordava New-Orleans, celebrò il suo matrimonio, trovando l'ispirazione per una delle sue canzoni di maggior successo, Dans les rues d'Antibes.
Antibes Juan-les-Pins non tiene in serbo solo la storia e l'ambiente sfavillante (più di 24 km di spiagge, piccole cale e variegate coste rocciose con cinque porti e con la possibilità di praticare tutti gli sport acquatici e lo sci nautico che è nato proprio qui) ma offre anche il modo di appagare superbamente le gioie del palato.
Quella che propone Antibe Juan-les-Pins e la succulenta cucina mediterranea impreziosita da raffinatezze tipicamente francesi. D'obbligo un salto al mercato provenzale, uno dei più belli della regione, ricco di umori e di profumi, dove si possono acquistare olive speziate, salse tradizionali e assaggiare la socca, una farinata di ceci da accompagnare a un pointu, il tipico calice di vino locale, o il pan bagnat, una bruschetta con olio, aglio, pomodoro, cipolla, olive nere e filetti di acciuga.
Ma per i gourmet più esigenti oggi Antibes tiene in serbo una irresistibile sorpresa: Le Figuier de Saint-Esprit, un delizioso ristorante gastronomico (parola che in francese significa che propone una cucina haut de gamme !) situato in splendida posizione sui bastioni di Antibes.
Da pochi mesi è stato rilevato e completamente ripensato da un grande maestro della tavola, Christian Morisset, che ha al suo fianco la moglie Josiane, impeccabile padrona di casa che dà il benvenuto a chi viene in “pellegrinaggio” in questo tempo del gusto. Questo protagonista della gastronomia ha davvero le physique du rôle grazie anche ai suo due accattivanti mustacchi rizzati verso l’alto che ricordano molto quelli di Salvador Dalì.
Ad Antibes il valente chef è approdato dopo 18 anni di esperienza all’hotel “Juana” a Juan-les-Pins, alla guida del famoso ristorante “La Terrasse” dove si è guadagnato due fiammanti Stelle Michelin. Il passaggio a Le Figuier de Saint-Esprit rappresenta una nuova scommessa, certamente vincente, di Christian Morisset che si è installato dal 16 novembre dell’anno scorso nel nuovo ristorante già noto ai buongustai con la sua vecchia denominazione, "La Giara", e per il caratteristico fico che sorge nel cortile interno, oggi coperto, e che ha ispirato il nuovo nome e che è il simbolo del locale. L’atmosfera interna è di estrema raffinatezza sposata alla semplicità grazie ai vecchi muri in pietra a vista e ai pavimenti originali in mattoni, ma anche alle eleganti lampade italiane, cui fa da contrappunto un bar di stile avveniristico. In cucina a dar man forte a Christian ci sono uno dei suoi figli, Jordan, e Christophe Griss, già suo secondo al Juana, che l’ha seguito in questa nuova avventura.
Il viaggio del gusto ha il suo avvio trionfale con una carrellata ammaliante di “amuse-bouche”, un termine francese che indica chiaramente il loro compito, quello di divertire il palato per prepararlo alle successive sorprese tra cui alcune specialità che hanno reso famoso Morisset come i Cannelloni di seppioline e vongole al nero di seppia, o la ricercata sella di agnello di Sisteron cotta in terra di argilla di Vallauris. Anche gli altri piatti rivelano che la straordinaria abilità e l’estro di Christian si sono ulteriormente arricchiti di vibrazioni.
Ma soprattutto una sosta a Le Figuier de Saint-Esprit oltre a lasciare un grato ricordo nel palato lo lascia anche nel portafoglio perchè il costo, se rapportato, al bon ton del locale e alla squisitezza dei piatti è davvero ragionevole. In più esistono formule calibrate per le diverse esigenze che consentono di fare un viaggio indimenticabile fra sapori suadenti senza dovere chiedere un mutuo in banca !
Tra le varie alternative si può optare fra un menù a 49 €: “Formula vino” con entrée, piatto di mezzo e dessert (con 3 bicchieri: 20 €) e un menù degustazione a 70 € (con la Formula "Esprit du vin": 29 €). C’è anche la “Formula Ardoise” (il mezzogiorno esclusa la domenica) a 30 € circa, con una mezza bottiglia di acqua, un bicchiere di vino (con il caffè: 10 € ).
Un consiglio: è bene prenotare per il ristorante ha una capienza di 25 persone in sala e 25 nel patio.
Le Figuier de Saint-Esprit
14, rue Saint-Esprit - Antibes (possibilità di accesso anche dai bastioni)
Tel. : 0033 (0)4 93 34 50 12.
Chiuso il martedì e il mercoledì a mezzogiorno
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