Editoriale
Cibo ed Eros un accoppiamento perfetto
di Giancarlo Roversi
Chi può mettere in dubbio un legame intimo, profondo come quello che esiste da sempre tra gli stimoli erotici e i cibi stimolanti e nutrienti capaci di favorire a livello fisico uno stato di grazia, di sottile eccitazione ?
Questi portentosi alimenti sono stati sperimentati fino dalla notte dei tempi e sono anche oggi a portata di mano dell’uomo per migliorare le proprie performances.
L'importante è crederci.
Forse in pochi lo sanno, ma un "afrodisiaco" a disposizioni di tutti, che in antico ebbe larga fortuna come potente catalizzatore dell’amore, purchè bevuto in giuste quantità in modo da allentare inibizioni di origine psicologica, è il vino. Fra le testimonianze letterarie più antiche, l’Inno di Salomone contiene questa splendida confessione dell’innamorato alla sua amante:
“Volevo condurti nella dimora di mia madre ove avrei seguito i tuoi insegnamenti. Là avrei voluto berti con vino speziato e con il mosto del mio melograno”
E poi c'è il miele. Nello sforzo incessante di trovare cibi di facile assunzione capaci di nutrire il corpo e l’eros, l’uomo lo ha privilegiato fin dai primordi per il suo potere calorico e energetico, particolarmente benefico nelle fatiche amorose.
Definito da un proverbio islamico “nutrimento fra i nutrimenti, bevanda fra le bevande, medicina fra le medicine”, il miele presso tutte le civiltà arcaiche era considerato un mezzo incontestabile per potenziare il vigore sessuale, specie sotto forma di idromele, l’acqua di miele.
Per le sue proprietà afrodisiache l’idromele presso il mondo celtico veniva somministrato anche ai giovani sposi per assicurare un avvio esplosivo alla loro vita erotica grazie all’azione galvanizzante dell’alcol e all’energia fornita dagli zuccheri e dagli alcaloidi naturali. Con questa eccitante “bomba calorica” a disposizione, individui abituati a un’alimentazione in genere poco sostanziosa dovevano riuscire a cimentarsi in imprese sessuali davvero straordinarie, soprattutto nel caso delle coppie fresche di nozze che univano l’esuberanza dell’età alla gioia di scoprire i giochi d’amore.
Anzi, proprio dalla remota abitudine celtica di bere l’idromele per un intero mese lunare dopo il matrimonio, è derivata l’espressione luna di miele che contraddistingue anche oggi il magico periodo iniziale della vita coniugale.
Certo l'amore può cominciare a tavola. Ma non solo dai cibi, ma anche dalla tavola, cioè dalla cura, dall'eleganza, dai particolari che colpiscono l'immaginazione, che creano un'atmosfera magica. In sostanza esiste una sorta di codice non unicamente gastronomico bensì conviviale, cioè legato al modo di stare a tavola e di curare lo stile. Certi monaci medievali scrivono che Adamo peccò perché "mangiò con una donna". L'intimità conviviale è spesso galeotta, più dei libri.
Rarità, esotismo, costo: sono aspetti che ci aiutano a spiegare lo stretto e certo rapporto tra eros e cibo. Tutto ciò che è raro, prezioso, lontano, è contemporaneamente amato, vagheggiato, desiderato. Il desiderio è desiderio di possesso, di possedere, di avere in proprio potere l'oggetto amato. L'acme del possedere e . del possedersi è il desiderio violento di incorporare l'altro, di farsi incorporare dall'altro: "ti mangio tutto".
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