Le “moleche”, ovvero i “gransi” dal guscio molle, diventate recentemente anche un “presidio” protetto dell’Associazione Internazionale “Slow Food”, si mangiano semplicemente fritte con farina oppure “co’l pien”, ossia ammollate in un bagno di latte e uova per qualche decina di minuti per “riempirsi” prima di essere cucinate in olio bollente. Vanno accompagnate così da farina, gialla o bianca, l’una di tradizione più dell’entroterra, l’altra più nobilmente “cittadina”.
Si può preparare con le moleche anche una gustosa frittata, tagliandole a tocchetti, oppure possono essere preparate “in saor”, coprendole una volta fritte come si usa con le sarde. E’ meglio però per il granchio usare un saor dolce, fatto con il vino piuttosto che con l’aceto, per non coprire troppo il gusto del crostaceo.
C’è da dire infine che le moleche sono una assoluta esclusiva della laguna di Venezia, e non c’è altro posto al mondo in cui si possano trovare. |