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di M. Montanari
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Agnello Pasquale di Favara
preparazione

Si prendono 1 kg di mandorle, si scottano in acqua per poterle spellare; poi si mettono al sole per due o tre giorni; si macinano le mandorle con il tritatutto e si aggiungono 800 g di zucchero; si amalgama il tutto; il pistacchio viene preparato con un rapporto di 200 g per 1 Kg di mandorle, più 200 g di zucchero; per rendere più compatta la pasta di mandorle si prepara il “cileppu”: consiste in 800 g di zucchero più un bicchiere d'acqua; si lascia sul fuoco fino a ottenere una densità misurabile con le dita; in sostanza, tra un dito e l'altro il “cileppu” deve filare.
Si mischiano le mandorle e il “chileppu”, sul fuoco vivo, facendo diventare l'impasto bene compatto; lo stesso lavoro viene fatto per il pistacchio; si mette a riposo per 24 ore, poi si rimacina il tutto finemente.
Oggi questa operazione si fa con le macchine, ma prima... “cu chissi braccia!”.
Si preparano le forme e si mette una prima “suolata” di mandorle, poi il pistacchio e ancora di nuovo le mandorle.
Si chiudono le due formelle; dopo pochi minuti si tolgono le formelle e si prepara la velata, con 2 bianchi d'uovo, zucchero quanto basta e 2 gocce di limone; si sbatte il tutto fino a ottenere un liquido non troppo denso.
Si ricopre con un leggero velo tutto l'agnello.
La decorazione va fatta con 2 chicchi di caffè per rappresentare gli occhi, mentre il muso viene dipinto con il colore di una caramella sciolta.

note 
dal web:http://www.assaggi.it/content/editorial/view_item.asp?ItemID=1137&SectionID=9  
 
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