Il pampepato è il dolce per eccellenza di Terni tramandato di generazione in generazione, dal suo arrivo a Terni, nel secolo XVI ad opera dei turchi. Amato e consumato dai ternani nel lungo periodo delle festività invernali, dal giorno dell’Immacolata fino a quello, attesissimo del 14 febbraio, festa del patrono san Valentino.
Sbucciare e amalgamare insieme 300 gr di nocciole, 1 kg di noci, 100 gr di pinoli, un pizzico di cannella e di noce moscata, ¼ di liquore (alchermes e mistrà) per aromatizzare il dolce e 300 gr di mandorle ( il peso riguarda gli ingredienti già sbucciati e pelati). Tostare nocciole, mandorle, pinoli e noci nel forno già caldo. Tritare e tagliare a pezzettini 250 gr di candito e 400 gr di cioccolato fondente, 250 gr di mosto cotto, 250 gr di uvetta, 400 gr di miele e un pizzico di pepe. Se l'impasto risulta troppo duro si può ammorbidire a bagnomaria. Mescolare tutti gli ingredienti aggiungendo in ultimo 300 gr di farina, impastare bene e se fosse troppo duro aggiungere un po' d'acqua. Si formano poi delle pagnottelle che vengono cotte al forno per 30 minuti circa sopra una teglia preventivamente infarinata. Una volta che il pampepato si è raffreddato viene adagiato su fogli di ostia ritagliati secondo il diametro di base del dolce stesso. Le dosi indicate sono sufficienti per preparare circa 15 pampepati di media grandezza. |