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Cucinare in tavola: all’età della pietra, oggi - febbraio 2007



Cucinare in tavola: all’età della pietra, oggi

Cucinare in tavola: all'età della pietra, oggi

Procuratevi, se non l'avete già, un Barbecue a Piastra in pietra ollare quadrata da tavola (per quello da giardino aspettate la primavera), dotata di 4 bruciatori ad alcool e vaschetta in acciao inox.

Barbecue a Piastra in Pietra ollare

L'ideale sarebbe disporne almeno 4 in tavola, una per le verdure, una per i formaggi, una per le carni e una per il pesce (tutte vanno bene per i primi piatti e i dolci, si consigliano ovviamente piatti preparati precedentemente, timballi, lasagne, crostate, ecc. vanno riscaldati o finiti di cuocere in scodelle, pentole, padelle compatibili con la pietra). Curate bene la dotazione accessoria, tipo palette piatte (non di plastica!), taglia-pizza, pinze e forbici da cucina, pinze per teglie, ecc. e non perdete d'occhio i vostri pezzi, perché siete responsabili della loro cottura, non per altro.

Sul tavolo saranno stati predisposti, ben forniti, i contenitori separati per i diversi tipi di alimenti.

Quando la piastra è pronta per la cottura (sondatela con dei piccoli pezzi), spargetevi alla rinfusa un po' di sale grosso integrale umido, grani di pepe del colore che preferite e date il via a una delle più belle, divertenti e democratiche esperienze di convivio che esistano. Potete programmare una successione precisa - e condivisa, collettiva - delle pietanze, ma ciascuno, nel rispetto delle funzioni di ciascuna pietra e del…buon gusto, può fare a modo suo.

Tenete presente i diversi tempi di cottura, per cui dovrete sapere che nel tempo di cuocere una bistecca o un trancio di pesce spada, potreste bruciare un uovo alla piastra con scaglie di tartufo o sciogliere completamente una fetta di caciocavallo tenero o scamorzone (i formaggi sono tra i prodotti più a rischio sulla pietra, ma anche certe verdure non scherzano).

Ripetiamo, non esistono menu e ricette per la pietra. La libertà regna sovrana. Il rispetto dei prodotti del territorio e di stagione è garantito, da Aosta a Siracusa.

MenSA forse non si farebbe mancare:
un antipasto a piacere (vostro e del territorio), del genere preferito, verdure, peperoni obbligati, salumi e affettati ri-trattabili (prosciutto arrosto o grigliato alle erbe, salumi friulani, quelli buoni anche per il frico , il pepone molisano, dolce e piccante), calamaretti e moscardini…
Un impareggiabile porzione, ben tagliata dalle parti esterne, ben croccanti, di timballo di ziti o schiaffoni al forno, sostituibili con omologa porzione di sartù di riso, per l'esotico la meravigliosa yakisoba, ossia gli spaghetti giapponesi (soba) saltati (yaki) in padella o sulla piastra.
In mezzo, un imperdibile paio di uova (con scaglie di tartufo) appena poggiate sulla pietra e già pronte.
Carpaccio di salmone selvaggio, condito con una sgrattugiata fresca di scorza di lime, arancia limone, cedro o pompelmo.
Un tagliata di manzo, una fiorentina di media misura, qualche costoletta d'agnellino da latte cotti a piacere, per l'esotico nostrano, torcinelli o gnumiriddi pugliesi molto piccoli, ben arrostiti.
La pietra non può contenere la minima parte dei formaggi che vi collocheremmo. Allora, uno solo, classicissimo: caciocavallo semistagionato (pugliese o molisano per noi di MenSA, ragusano per i siciliani, quello che gli pare agli altri), con la sola possibilità di sostituirlo con gli scamorzoni di Aversa.
Dolci alla piastra, a scelta: Necci, Tegole, Lingue di gatto.

Inutile dirlo: tutto rigorosamente a lume di candela!



[I ricettari dagli utenti]


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